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9- Incontro con il Premio Nobel Kary Mullis

Bologna, 16 ottobre 2009

Tra tempi di scienza e tempi di vita: incontro con il Premio Nobel Kary Mullis.

 

Venerdì 16 ottobre, alle 11:20, in Cappella Farnese a Palazzo d’Accursio, l’assessore alle politiche per la promozione culturale ed artistica, Nicoletta Mantovani, consegnerà la Turrita d’Argento al Premio Nobel Kary Mullis.

La Turrita d’Argento è il riconoscimento che il Comune di Bologna riserva alle personalità non bolognesi che si distinguono per l’eccellenza nelle arti, nella scienza, nella cultura.

Il conferimento dell’onorificenza avverrà nel corso del Convegno “Il Tempo della ricerca”, voluto dall’ AISM di Bologna (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), e alla presenza di Francesco Tabacco, Presidente della sezione AISM di Bologna e del Coordinamento Regionale AISM Emilia Romagna, Mario Battaglia, Presidente Nazionale della FISM (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla),  del professor Fabio Roversi Monaco, Presidente della Fondazione Hilarescere, del professor Massimo Cocchi e del professor Giorgio Cantelli Forti.

Un incontro il cui titolo vuole sottolineare non tanto il tempo fisico di sviluppo della ricerca, quanto soprattutto quello dell’accettazione da parte del mondo scientifico per le successive applicazioni universale.

Kary Mullis, biochimico californiano, ha ricevuto il Premio Nobel per la Chimica nel 1993. Nel 2004 gli è stata conferita dalla Facoltà di Farmacia dell’Università di Bologna la Laurea Honoris causa in Biotecnologie Farmaceutiche.

Kary Mullis è stato una figura controversa, tra le altre cose anche per le sue posizioni su AIDS e cambiamento climatico decisamente diverse da quelle della comunità scientifica. Sfortunatamente molto simili a quelle di alcuni personaggi ben noti alla politica di oggi. Non credo sia per questo però che Mullis, premio Nobel per la chimica nel 1993, sia stato ignorato dalla maggior parte dei giornali e, ahimè anche da riviste scientifiche più famose. E questo forse è ancora più preoccupante.

Dovrebbe essere ovvio, ma la messa a punto della PCR da parte di Kary Mullis, che gli ha valso il Nobel, ha cambiato la storia, non solo quella di una comunità ristretta di scienziati specializzati in un settore di nicchia.

La PCR (reazione a catena della polimerasi) è una tecnica oggi utilizzata nei campi più disparati, dalla biologia alla medicina, dallo studio di batteri, alle piante, animali e uomo. È uno strumento fondamentale per le biotecnologie moderne, ma ancora più indispensabile per la diagnostica ospedaliera in moltissimi settori. È alla base dell’identificazione di infezioni, di diagnosi prenatali e chi più ne ha più ne metta.

Forse non sono in molti a saperlo, ma credo che il ruolo dell’informazione sia anche rendere queste conoscenze più accessibili a tutti.

In quei giorni, in cui Kary Mullis è rimasto a Bologna ospite del professor Massimo Cocchi, mio carissimo amico, e che con Kary Mullis ha condiviso sette anni di lavoro scientifico narrati nel suo libro autobiografico “7 anni a spasso con il Nobel”, abbiamo parlato molto e di molte cose. Una frase che disse allora però non dimenticherò mai, ed è sempre stata fonte di ispirazione nel mio impegno nel sociale: uno scienziato non dovrebbe mai perdere non solo la curiosità, che rappresenta la base del lavoro di scoperta, ma anche e soprattutto non dovrebbe mai perdere nemmeno la capacità che hanno i bambini di stupirsi di fronte a qualcosa di nuovo.

Francesco Tabacco

 

QUI POTETE SCARICARE LA BROCHURE E PROGRAMMA DEL CONVEGNO 

03 Brochure A4 kary mullis 2009

02 PROGRAMMA-INVITO KARY MULLIS